Domande Frequenti
In questa sezione ho raccolto alcune delle domande che mi vengono poste più frequentemente e che spero permettano di comprendere meglio il metodo o semplicemente soddisfare qualche curiosità. Nel caso abbiate altri dubbi, Vi invito a scrivermi nella pagina dei contatti.
La fame non viene avvertita, o se capita avviene solo nei primi giorni, semplicemente perché il nostro corpo si sta abituando a mangiare diversamente. Seguire una dieta non vuole dire necessariamente fare sacrifici, rinunciando a mangiare ciò che ci piace o eliminando completamente determinati alimenti, perché fanno ingrassare. Al contrario significa garantire al nostro organismo una corretta varietà di alimenti, nelle giuste quantità, che permettano al nostro organismo di funzionare correttamente.
Non esiste una dieta di attacco e una di mantenimento, la dieta è unica. Nel caso di dimagrimento la dieta conduce il paziente verso il peso obiettivo con una convergenza che dipende dalle condizioni del paziente e del suo metabolismo. Questa fase è molto importante perché oltre a perdere peso, il paziente impara a mangiare correttamente. Una volta raggiunto l’obbiettivo il metabolismo si troverà in un nuovo stato di equilibrio e il paziente continuerà a mangiare come prima, ma avendo perso da tempo, la necessità di pesare gli alimenti.
Normalmente non indico il menù da seguire durante i pasti, a meno che non mi venga richiesto dal paziente. Al contrario la dieta contiene un fabbisogno alimentare giornaliero, che riporta i quantitativi dei vari alimenti/categorie , da assumere nel corso della giornata. Il paziente suddividerà gli stessi in base alle proprie esigenze ed abitudini. Non sarà necessario cucinare a parte, ma sarà possibile mangiare ciò che mangiano gli altri semplicemente pesato. Questo fa si che si instauri una educazione alimentare e non una situazione di stress.
Sicuramente riuscirà a perdere peso perché la dieta è stata ricavata a partire dal suo metabolismo e dalla sua costituzione fisica. I nutrienti contenuti, completano il suo modo di alimentarsi e sono distribuiti nelle percentuali corrette. Ricordiamoci che essere a dieta non vuol dire necessariamente mangiare meno rispetto a prima, ma in modo più equilibrato. Questo permette di inserire anche quegli alimenti che tipicamente nelle diete si escludono, come i dolci o il vino. Una dieta che rispetta le proprie abitudini è più semplice da seguire.
Nel momento in cui si scopre di aspettare un bambino la dieta deve essere rivista. L’apporto energetico in realtà varia poco, mentre devono essere modificate le percentuali di alimenti. Una donna gravida necessità di più proteine e meno zuccheri, varia l’apporto di acqua ed occorre necessariamente escludere alcuni alimenti.
Non è assolutamente necessario cucinare a parte come spesso capita quando si è a dieta, si mangia normalmente ciò che mangiano gli altri ma la propria porzione sarà pesata.
Il processo di formulazione della dieta, prevede la stima dell’arco temporale in cui i valori metabolici e il peso del paziente convergeranno ai valori obiettivo. Molto più difficile invece risulta fare previsioni sul primo mese, molto dipende da come risponde il nostro corpo ad un cambiamento, e dallo stato in cui si trova il metabolismo a inizio dieta. Quello che invece si riscontra normalmente già dal primo mese è un miglioramento generalizzato dello stato di salute ( nei confronti di stanchezza, gonfiore, insonnia, difficoltà digestive etc..) e la perdita dei primi cm nelle circonferenze corporee (anche quando il peso non varia).
Fare attività fisica è sempre consigliabile, ma non è necessario ai fini della dieta e del raggiungimento degli obiettivi fissati. Questo perché l’apporto calorico è valutato tenendo conto dell’attività fisica effettivamente svolta.
Si, in caso di variazione dell’intensità dell’attività fisica svolta la dieta dovrà essere rivista e nuovamente bilanciata.
È possibile e consigliabile per evitare una alimentazione carente di proteine e quanto non assimilato escludendo la carne o altri alimenti di origine animale.
Il test delle intolleranze non serve a perdere peso, ma a migliorare lo stato di salute in presenza di alimenti intollerati. La perdita di peso può invece essere dovuta alla dieta ad eliminazione, quando vengono sospesi alimenti ad apporto energetico elevato e non vengono fornite indicazioni per sostituirli con alimenti alternativi. Uno dei problemi che al contrario si risolve frequentemente con il test di intolleranza è il gonfiore addominale.